Il padre di Saman Abbas è stato arrestato nei giorni scorsi in Pakistan. Sulla scomparsa di sua moglie: “Inutile che la cercate”.
Durante gli scorsi giorni le forze dell’ordine pakistane hanno arrestato il padre di Saman Abbas, la giovane 18enne morta per mano della sua famiglia per aver postato una foto mentre si baciava con il suo fidanzato. Secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe Shabbar Abbas il colpevole della morte della giovane, aiutato dalla sua stessa famiglia.
Saman Abbas scomparve da Novellara, a Reggio Emilia, nella notte del 30 aprile 2021, dopo che le era stato imposto di sposarsi con un uomo scelto per lei dalla sua famiglia: si trattava di un suo cugino. Adesso, in seguito all’arresto del padre, la madre della 18enne, Nazia, sembra essere scomparsa.
L’arresto dell’uomo è avvenuto in Pakistan: le forze dell’ordine locali lo hanno raggiunto due giorni fa nella zona del Punjab, in riscontro alla richiesta di arresto provvisorio ai fini estradizionali. Adesso, le tempistiche dell’estradizione dipenderanno dalla giustizia pakistana.
La scomparsa della madre della vittima
Nel momento in cui le forze dell’ordine lo hanno raggiunto, il padre della 18enne era solo e non ha opposto resistenza. La moglie dell’uomo nonché madre della vittima, Nazia Shaheen, risulta ancora scomparsa. Le parole di Shabbar alla polizia: “Mia moglie non è più in Pakistan, è partita per l’Europa. È inutile che la cercate…”
La ricostruzione della vicenda
Nell’omicidio sarebbero coinvolti anche lo zio Danish Hasnain e i due cugini, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, che sarebbero stati arrestati all’estero, dove si erano recati per scappare dalle forze dell’ordine. Adesso, dovranno rispondere delle accuse di concorso di sequestro di persona, omicidio e soppressione di cadavere.
Saman sarebbe stata tenuta ferma dai cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. Poi, lo zio Danish Hasnain l’ha strangolata con una corda. Sua madre, Nazia Shaheen, durante la vicenda è scoppiata in una crisi di pianto.
A quel punto il marito, Shabbar Abbas l’ha allontanata. Durante la vicenda avrebbe partecipato anche un altro uomo, di cui ancora non si conosce l’identità. Ha infilato il corpo in un sacco, lo ha caricato su una bici. Poi, dopo averlo fatto a pezzi, lo avrebbe gettato nel fiume Po.